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In memoria di Rita Lodi Valentini

CIAO RITA
(In Memoria di Rita Valentini)

Donna forte, volitiva e generosa.

Instancabile nelle sue lotte in Municipio, in Provincia, in Regione, senza mollare mai, senza desistere, senza demordere, dritta per la sua strada convinta della bontà della sua lotta.

Frutto delle sue battaglie contro le resistenze e le incomprensioni politiche e le lunghe e defatiganti pastoie burocratiche sono la concessione della struttura dell’ALM a Settebagni e del c.d. CASALETTO a Largo Fratelli Lumière. In quest’ultima struttura del Comune di Roma assegnata alla ASL RM/A grazie alle insistenti perorazioni di Rita sono tuttora attive da ormai 15 anni una Casa Famiglia che ospita 8 disabili e un Centro Diurno che assiste circa 70 ragazze e ragazzi disabili in dieci diversi laboratori terapeutici. Uno di questi laboratori è quello dell’OTTOVOLANTE gloriosa squadra di calcio a cinque amatissima da Rita e seguita con particolare cura fino a promuoverne l’accesso a livelli nazionali con l’iscrizione al CIP Comitato Italiano Paralimpico.

I ragazzi dell’Ottovolante La ricordano con immenso affetto e col cuore colmo di amore e riconoscenza come una vecchina affabile, come la fata turchina, come una MAMMA.

Noi AMICI e SOCI dell’U.F.Ha. e noi tutti amici del tuo Casaletto non possiamo non ricordarTi come compagna di viaggio, affidabile, pronta, disponibile, determinata, ma anche amabile, affettuosa e generosa.

Rita, hai passato questi ultimi due anni nel silenzio della mente ma sicuramente e soprattutto nel sorriso dei tuoi occhi, nella pace e nella serenità della tua bellissima anima.

CIAO RITA. RIMANI NEI NOSTRI CUORI

Rita Lodi Valentini

Rita Lodi Valentini durante l’incontro del consiglio dell U.F.Ha. con il Presidente della Repubblia Carlo Azeglio Ciampi in occasione del conferimento dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica a Cecilia Barbieri Cattaneo Presidente Emerito dell’U.F.Ha.

XIX Torneo dell’Amicizia

XIX Torneo dell'Amicizia

Uno degli incontri a squadre miste

Il 13 novembre 2014 c/o il campo verde della Parrocchia S.Alberto Magno alle Vigne Nuove si è celebrato il XIX Torneo dell’Amicizia.

Ed è subito magia!

Il campo si colora di mille colori come la tavolozza di un pittore naif, come la Piana di Castelluccio in primavera. Sono i colori di sei squadre di amici che hanno giocato tra loro, in due incontri a squadre miste, con una grande voglia di esibire il proprio talento, misurandosi sportivamente col temporaneo avversario, cercando di segnare più goals possibili e mirando ad una meritata vittoria. E così è stato per tutti indistintamente, perché tutti alla fine si sono divertiti e tutti hanno vinto la meritata ricompensa di un pomeriggio colmo di emozione, di gioia e soddisfazione.

Un ragazzo dell’Ottovolante, il Sig. Stefano Reppi è stato Direttore di gara di eccezionale bravura e professionalità.

Il Torneo dell’Amicizia, alla sua XIX edizione, quest’anno è stato condiviso e giocato da sei squadre di sei diverse realtà sociali di Roma:

  • U.F.HA. OTTOVOLANTE – squadra ospitante ed organizzatrice del Centro Diurno LUMIERE della ASL RM/A) Dott.ssa G. Simeoni
  • RO.D.A. ROMA DIVERSAMENTE ABILI – Avv. G. Serani
  • POLISPORTIVA ALBANO PRIMAVERA – Augusto Rossi
  • TOTTI SOCCER – Valerio Antelmi
  • TANGRAM Cooperativa IDEA PRISMA 82 – Alberto Andrade
  • BLUE STAR C.D. LA MONGOLFIERA ASL RM/E – B. Millud

A fine partite, il tempo di una doccia e tutti al “CASALETTO” a Largo Fratelli Lumière, 36 dove ha sede il Centro Diurno Lumière e dove si è svolta la cerimonia di premiazione. La struttura, che ospita pure una casa famiglia, è bella ed accogliente per contenere i circa cento intervenuti tra atleti, operatori e parenti.

XIX Torneo dell'Amicizia

Alcuni momenti delle premiazioni

Hanno onorato la manifestazione con la loro presenza l’Assessore ai Servizi Sociali del Terzo Municipio Eleonora DI MAGGIO, Il Dott. Guido TRINCHIERI Presidente U.F.Ha. e Presidente della Consulta Regionale del Lazio per la difesa dei diritti dei cittadini disabili, l’Ing. Giovanni SANTECECCA Consigliere U.F.Ha e Consigliere della Consulta del Terzo Municipio per la difesa dei diritti dei cittadini disabili, La Dott.ssa Beatrice SUMMA Responsabile C.F. Lumière.

Il Dott. Pasquale Barone, nostro amico da sempre ci ha mandato un suo delegato.

Il Presidente della Regione Lazio Nicola ZINGARETTI non potendo intervenire alla manifestazione ha comunque inviato una bellissima Lettera Presidente Zingaretti che trovate anche in allegato alla fine di questo articolo insieme ad una galleria di foto.

Sono mancati per importanti motivi di salute i nostri Amici di sempre Mons. Donato Perron e Rita Lodi Valentini. A loro va tutta la nostra riconoscenza ed un fervido augurio di pronta guarigione.

Ovviamente erano presenti i padroni di casa ossia lo Staff del Centro Diurno capitanato dalla Dott.ssa Giuseppina SIMEONI, il Mister Simone Cuozzo e i Trainers Andrea e Renzo.

Gli illustri ospiti hanno premiato le sei squadre con sei coppe di ugual misura donate dalla Regione Lazio e con sei palloni donati da Roma Capitale. Ogni atleta ha avuto una portachiavi ricordo di questa bellissima giornata.

Festeggiamenti XIX Torneo dell'Amicizia

Il terzo tempo è servito

Per finire un ricco buffet preparato ed allestito da Pasquale e Salvatore due Chefs d’eccezione del Centro Diurno Lumière organizzato e gestito dalla Dott.ssa Giuseppina Simeoni.

Questa manifestazione è stata possibile grazie all’interessamento terapeutico e solidale del Centro Diurno Lumière del IV Distretto della A.S.L. RM/A che si è riaffiliata alla F.I.S.D.I.R. grazie all’iscrizione all’Unione Famiglie Handicappati.

Grazie alla Regione Lazio e a Roma Capitale che hanno patrocinato e sostenuto questa iniziativa.

Un grazie di cuore a tutti quelli che in vario modo ci hanno sostenuto.

Un grazie speciale ed affettuoso a tutti i ragazzi che in spirito di vera Amicizia hanno condiviso questa bella esperienza sportiva e non solo.

VIVA LO SPORT E VIVA L’AMICIZIA

Renzo Medas

Lettera Presidente Zingaretti

U.F.Ha. Ottovolante Campione d’Italia

Sport per doisabili

UFHa Ottovolante Campione d’Italia

“Il campionato di calcio FISDIR proclama i nuovi vincitori, le tre squadre campioni 2014 tra conferme (Obiettivo Uomo nel livello agonistico) e novità.

Le novità sono rappresentate dalla Disabili Erei nel livello Elitè e dall’UFHA nel promozionale che, dopo anni di ottimi piazzamenti, riesce ad ottenere l’ambito titolo nel promozionale, livello dal quale cominceremo l’analisi del campionato.

Livello promozionale: onore all’UFHA! Lo avevamo detto nella presentazione di questo campionato, il calcio è pieno di storie bellissime che narrano di squadre ripescate all’ultimo minuto capaci di scrivere pagine importanti di sport.
E’ ciò che a Carbonia è capitato ai romani, volati in Sardegna per la rinuncia dell’Albano Primavera e alla fine capaci di sbaragliare l’agguerrita concorrenza.
Chiuso il girone iniziale con 7 punti in tre giornate – frutto di due vittorie contro Briantea 84 e Centro Serapide e un pareggio a reti inviolate contro Parco De Riseis – i laziali battevano proprio i pescaresi nella finalissima con un secco 3 a 1, che assegnava di fatto la medaglia d’argento ai ragazzi di D’Ottavio, secondi davanti a Centro Serapide e Briantea 84.
I campani del Serapide cedono il tricolore all’UFHA dunque, che scrive una pagina importante della propria storia conquistando il titolo 2014.”

UFHa Ottovolante Campione d'Italia

UFHa Ottovolante Campione d’Italia

Fin qui la cronaca ufficiale della FISDIR. Vale la pena aggiungere quanto questa impresa sia stata fortemente desiderata, cercata e sognata dai nostri ragazzi del laboratorio terapeutico di attività motoria ( leggasi Calcetto ) del Centro Diurno LUMIERE gestito dalla ASL RM/A – IV Distretto e da ROMA CAPITALE: MARCO C., LUCA, STEFANO D.N., ALESSANDRO, MARCO P., MAURO, FILIPPO, MASSIMILIANO, FRANCESCO, STEFANO R., RICCARDO, MICHELE, MARCELLO.

Questi ragazzi sono anche soci dell’Associazione Sportiva Dilettantistica U.F.Ha. e tesserati FISDIR; Campioni regionali 2009, Medaglia d’Argento nel Campionato Italiano di Firenze 2012, Medaglia d’Argento nel Campionato Italiano di Augusta (SR) nel 2013.

Anni di allenamento terapeutico non sfociano spesso in una riva plateale come quella di un campionato Italiano. A noi è successo. BRAVI! BRAVI! BRAVI!

L’U.F.Ha. ha ascoltato la nostra voce ed ha acceso i motori dell’aereo per la Sardegna. ED IL SOGNO E’ DIVENTATO REALTA’. GRAZIE U.F.Ha.

Il resto già lo sapete.

Un grazie speciale a Enzo De Nardis Presidente della Polisportiva GIRASOLE e grande organizzatore dell’evento sportivo che ci ha riservato una ospitalità d’eccezione.

Ed infine un grazie tutto di cuore ai tre amici che volontariamente hanno accompagnato la squadra dell’UFHa e del Centro Diurno LUMIERE.: Pasquale, Salvatore e Renzo.

La FISDIR ci ha consegnato 15 scudetti. Non sapiamo dove cucirli. Confidiamo nella generosità di qualche sponsor che doni all’Ottovolante una divisa nuova.

renzo.medas@fastwebnet.it

Semplificazione degli accertamenti di invalidità: pronto il decreto

Accogliamo con particolare piacere e soddisfazione la notizia della firma, il 2 Agosto, del decreto attuativo dell’art. 6 della legge 80 del 2006 che sottrarrà molti cittadini disabili, e molte famiglie che di loro si prendono cura, alla bovina costosa liturgia di visite, ripetute anche più volte in un anno, per certificare che un arto amputato non fosse  ricresciuto o che patologie cromosomiche e/o genetiche, e le conseguenti menomazioni anatomiche e/o funzionali, non fossero sparite dopo l’ultimo accertamento. E’ doveroso però riflettere sull’assurdità che il “sistema” non sia in grado di correggere le aberrazioni di una burocrazia che vessa il cittadino invece di servirlo. L’U.F.Ha. è stata fra i protagonisti della serrata complessa battaglia che è stata necessaria, in fondo, per affermare l’ovvio.

 

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Qualità di vita delle famiglie che si prendono cura di disabili non autosufficienti

Intervento del 19 Aprile

Questa Prima Conferenza Europea è un momento importante di riflessione intorno alla complessa e problematica realtà della famiglia che si prende cura di disabili in situazione di gravità. Vorremmo affrontare l’argomento, in particolare, dal punto di vista delle famiglie che, fin dal loro costituirsi, si fanno carico dei problemi connessi alla presenza di figli gravemente disabili; situazione che si presenta a coppie spesso molto giovani, condizionandone totalmente e completamente l’esistenza. La prospettiva di vita, dominata dalla necessità di una dedizione al proprio figlio, totale, solitaria e senza alternative, espone queste famiglie, più delle altre, al rischio di crisi. La qualità della loro vita è legata soprattutto alle risorse personali morali, spirituali e di carattere che la coppia riesce a mettere in campo: quelle ambientali, amicali o familiari molto spesso si defilano, più o meno elegantemente. Le istituzioni, anche se inadeguate, e il volontariato, spesso, restano la sola speranza di supporto.
L’esperienza dell’associazione che da circa trenta anni raccoglie famiglie di disabili, in prevalenza in condizioni di gravità fisico-intellettive, ci consegna l’immagine di famiglie che, se hanno resistito unite, sono sopraffatte da problemi irrisolti che si stratificano e si aggravano con il passare degli anni. Spesso ci troviamo di fronte genitori anziani, afflitti dai mali dell’età, economicamente penalizzati dal mancato reddito di uno dei genitori (la madre nella quasi totalità dei casi), gravati dagli oneri, anche economici, dell’assistenza di adulti non autosufficienti. Abbiamo vissuto, purtroppo, anche la conclusione drammatica di qualcuna di queste vicende.
Queste situazioni sono la conseguenza di politiche disorganiche ed approssimative, di riforme incompiute, di leggi rimaste sulla carta, di intralci burocratici, di politiche sociali che fanno fatica ad interpretare la realtà sociale ed i suoi mutamenti: il tutto aggravato dalla nostra incorreggibile natura truffaldina.
La domanda “quali sono i fattori che determinano la qualità di vita in una famiglia con una persona non autosufficiente” suona francamente retorica. La famiglia fino ad oggi è stata considerata dallo Stato un servizio sociale gratuito, sulle spalle soprattutto delle donne. Tanto è vero che i permessi lavorativi previsti dall’art. 33 della legge 104/92 vengono erogati secondo modalità (quattro ore o l’intera giornata)che sembrano studiate non per coloro “che si prendono cura di un congiunto particolarmente grave che necessità assistenza continuata nell’intero arco della giornata” ma per favorire i troppi vergognosi abusi.
Aprirsi ad una prospettiva europea è nel percorso storico che stiamo seguendo ed è di fondamentale importanza per mettere a comune esperienze e buone prassi e, spiace dirlo, per assimilare quel senso civico che sembra non ci appartenga più.
Il riconoscimento giuridico del lavoro di cura, di cui oggi parliamo, finalizzato a consentire la conciliazione della vita familiare con l’attività di cura e con quella professionale, restituisce libertà di scelta e pari opportunità al familiare che si prende cura di un congiunto in condizioni di gravità: esercizio di libertà che non è alternativo rispetto ad iniziative che si muovono in favore di altre opportunità. Ad esempio, i progetti di legge in itinere che consentiranno al lavoratore che si prende cura di un disabile grave di lasciare anticipatamente il lavoro attraverso l’equiparazione dell’attività di cura ai lavori usuranti, sono una opzione, anch’essa, in linea con politiche di supporto alla famiglia. Questa ripristina infatti quella possibilità di scelta che tipicamente viene negata quando la vita familiare è condizionata dalla cura di un figlio gravemente disabile.
La qualità di vita di un a persona è quindi in relazione diretta alla possibilità di esercitare i diritti umani e di godere delle libertà fondamentali. Per le famiglie e per i familiari che si prendono cura di un congiunto gravemente disabile, tutto questo dipende in larga misura dalle Politiche Sociali nazionali e locali. Politiche che sempre più dovranno aderire ai principi fondanti della “Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’Uomo”del 1948 ed alla recente “Convenzione dell’ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità”. Questo, secondo noi, il percorso che porterà i disabili e i loro familiari a poter esercitare il diritto di piena cittadinanza, ad usufruire delle “pari opportunità e a godere di quella inclusione sociale, fattore fondamentale per una qualità di vita dignitosa.

Unione Famiglie Handicappati
U.F.Ha.

 

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