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Inclusione scolastica. Forum delle Famiglie: troppi vuoti e troppe dimenticanze nel decreto in discussione


Tra i decreti attuativi della “Buona scuola” all’esame delle commissioni parlamentari ce ne è uno particolarmente controverso che riguarda l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Su questo decreto la giunta della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH) ha espresso, forte e netto, il suo giudizio negativo. 
E’ un decreto che non tiene conto delle effettive esigenze e dei diritti delle persone con disabilità e rischia di apparire una retorica dichiarazione di intenti, priva di ogni effetto concreto. Non si parla infatti di continuità didattica, della garanzia dell’adeguatezza del sostegno, della formazione dei docenti, della qualità scolastica e della corretta valutazione delle necessità e delle potenzialità degli alunni con disabilità. 
Chi non ha voce o ha una voce flebile parla attraverso la propria famiglia che con fatica si associa ad altre famiglie per una battaglia di affermazione di diritti in campo politico, amministrativo e legislativo. 
Il Forum delle famiglie è da sempre impegnato sul tema dei rapporti scuola e famiglia  e annovera fra le sue associazioni l’Unione Famiglie Handicappati (UFHA) e non può non battersi per una scuola che sia inclusiva e attenta ai diritti di tutti.

Servono politiche adeguate, serve un vero “dopo di noi”

Il Presidente dell’U.F.Ha., Guido Trinchieri, interviene su superando.it. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato il 25 agosto 2014 sul sito (clicca qui per leggere l’articolo su superando.it).

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«Nei casi di maggior gravità – scrive Guido Trinchieri, riflettendo su un editoriale di Franco Bomprezzi, dedicato alla vicenda di un uomo che ha ucciso la moglie e i due figli, uno dei quali con disabilità, togliendosi poi la vita – serve l’effettiva presa in carico della famiglia, serve un progetto di vita della persona con disabilità, che non trascuri quella che, nella maggior parte dei casi, è la causa scatenante delle tragedie: il “dopo di noi”!»

maria birrico solitudine

Maria Birrico, “Solitudine”

Caro Franco Bomprezzi, ho letto il 18 agosto scorso, in «Superando.it», il tuo editoriale, sul quale vado rimuginando, intitolato Chi era la persona con un grave handicap? e dedicato a una tragica vicenda accaduta in provincia di Potenza, dove un uomo ha ucciso la moglie e i due figli, uno dei quali con disabilità, togliendosi poi a propria volta la vita.
Da un po’ le mie riflessioni su certi temi hanno preso l’abitudine di rimbalzare per qualche tempo nella mia scatola cranica, consumare lì la loro energia e spegnersi, forse per l’incapacità di farle uscire efficacemente, ma il mio mestiere è fare il chimico e nessuno mi ha insegnato a stare in trincea a difendere i diritti di due figli con grave disabilità.
L’UFHa (Unione Famiglie Handicappati), della quale sono Presidente, è fra le Associazioni che hanno fondato la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la dottoressa Cecilia Cattaneo, che ne è stata per lunghi anni la Presidente, ha sofferto della mia stessa “sindrome”, anche se lei, fine intellettuale, piuttosto che farsi venire il mal di testa, abbandonato l’elegante accento fiorentino, rappresentava nel toscano più colorito, a un Direttivo sbigottito, i problemi delle persone con disabilità e delle famiglie che se ne prendono cura.
È un fatto comunque che né l’UFHa, con la ben corazzata Cecilia Cattaneo, né altre Associazioni hanno avuto la forza di suscitare un dibattito pubblico serio, una vertenza sociale, sul tema delle famiglie con figli gravemente disabili.

Caro Franco, ho stima di te e tanto apprezzo la tua intelligenza, quindi vorrei esprimerti in piena libertà qualche ruvida riflessione.
Mi sento di condividere quanto scrivi in merito alla superficialità con la quale, di solito, i mezzi di informazione trattano fatti di cronaca così complessi e raccapriccianti; né posso non condividere le tue considerazioni etico-morali su un fatto di tale gravità. Però non possiamo fermarci qui! Non si può fermare qui il presidente dell’UFHa che ha visto due Soci della propria Associazione protagonisti di fatti analoghi a quello di cui stiamo parlando; non può fermarsi qui chi raccoglie la disperazione di decine di genitori; non può fermarsi qui chi non riesce a mandare nel dimenticatoio molte decine, se non centinaia, di episodi analoghi che negli ultimi anni spesso non hanno “meritato” che poche righe in cronaca nera (ho rifiutato, nel sostituire Cecilia Cattaneo, di prendere in consegna un ponderoso dossier contenente ritagli di giornale su questo argomento…).
Alla domanda retorica che titola il tuo editoriale (Chi era la persona con un grave handicap?) neppure io avrei esitazione: risponderei il padre! Ma usciamo dal caso specifico, poiché, come tu scrivi, si tratta di «episodi di cronaca che sembrano ripetitivi e simili, anche se spesso siamo in presenza di situazioni assai complesse e differenti».
Trovo quest’ultima frase particolarmente efficace per descrivere il mondo della disabilità! Anch’esso è fatto di realtà assai complesse e differenti davanti alle quali spesso non facciamo le necessarie distinzioni. Il sacrosanto diritto delle persone con disabilità alla vita indipendente, al lavoro, alla vita affettiva, allo sport ecc. è – per una parte delle persone con disabilità e per le loro famiglie – questione secondaria, se non irrilevante, rispetto alla loro quotidianità. Un padre che cambia pannolini a un bimbo e continua a cambiare pannoloni al figlio adulto, avendo abbondantemente raggiunto l’età del nonno; un padre che ha impiegato la vita a interpretare i bisogni del figlio autistico, dimenticando di comunicare con i suoi simili, di coltivare i suoi affetti, la sua vita sociale; un padre che affronta un figlio violento fino all’età in cui non è più in grado di sostenere con lui un corpo a corpo per difendere gli altri familiari, è sicuramente una persona “handicappata”! Con handicap la cui gravità dipenderà dalla sua salute, dalle risorse umane, morali, culturali ed economiche che può mettere in campo (e parliamo di padri perché non solo nello specifico, ma statisticamente, sono i padri i protagonisti degli orrori di cui trattiamo quando, come spesso accade, non scappano).

Questa fuggevole incursione nella vita delle famiglie, e in particolare dei padri, che vivono i problemi dei loro figli gravemente disabili non vuole spiegare un gesto assurdo e criminale che resta ingiustificabile. Vuole però che le tragiche realtà che conosciamo non continuino ad essere rappresentate con un «rassegnato e scorretto cliché informativo», né liquidate con un catartico momento di indignazione collettiva, ma affrontate con politiche adeguate.
Il problema esiste, ed è statisticamente rilevante. Questo significa che specialmente nei casi di maggior gravità è necessaria l’effettiva presa in carico della famiglia, è necessario un progetto di vita della persona con disabilità, che non trascuri quella che, nella maggior parte dei casi, è la causa scatenante delle tragedie: il “dopo di noi”! Tema, quest’ultimo, che forse le Associazioni di familiari non riescono a rappresentare con la necessaria efficacia e per il quale avrebbero dunque bisogno dell’apporto solidale, convinto e fattivo, di tutto il mondo della disabilità.

Guido Trinchieri

Presidente dell’UFHa (Unione Famiglie Handicappati)

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Clicca qui per leggere l’articolo su superando.it.

Il Congresso FISH 2014 tira le somme

Tre giorni intensi e appassionati (27/29 marzo) quelli del Congresso 2014 della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap che quest’anno festeggia il ventennale della sua costituzione. Tre giornate di confronto ma soprattutto di programmazione politica per l’immediato futuro e per prospettive di più lungo respiro. Per consolidare e rilanciare la propria iniziativa politica.

Non c’è futuro senza memoria: ricordare da dove si è partiti, la strada percorsa, i successi e gli insuccessi di vent’anni di attività, i cambiamenti del contesto politico, sociale, culturale, è indispensabile per ogni azione futura forte di una oramai robusta identità.

La prima giornata (Spazio Aperto, Roma) ha offerto l’occasione proprio per iniziare la riflessione, aprendo l’incontro ad un folto e qualificato gruppo di ospiti: dal Parlamento ai Ministeri, dall’INPS alle organizzazioni sindacali, dagli Enti locali alle organizzazioni dell’impegno civile.

Densa la prolusione del Presidente Pietro Barbieri: uno spaccato di cosa sia accaduto, in vent’anni, di positivo e negativo per le persone con disabilità, di come la loro identità, la loro volontà di esserci da protagonisti abbia inesorabilmente prodotto effetti significativi ed abbia fornito strumenti e occasioni per non poter essere più esclusi dal confronto e dalle decisioni future che li riguardano. Una strada lunghissima ancora da percorrere.

Particolarmente atteso l’intervento del neo-ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti. Da Poletti un riconoscimento netto all’autorevolezza di FISH e alla sua capacità di saper rappresentare le istanze, i disagi ma anche le idee per una società più inclusiva, più attenta, e in grado di non lasciare nessuno “indietro” o “fuori”.

Il Ministro ha rassicurato circa le risorse destinate alla politiche sociali: non saranno oggetto di spending review né di interventi di riduzione.

Medesima rassicurazione circa i criteri di concessione dell’indennità di accompagnamento: rimarranno tali, per ora, senza intervenire in modificazioni di sorta. Questo non significa, ha precisato Poletti, che il comparto delle provvidenze assistenziali – o piuttosto delle politiche di sostegno alle persone con disabilità – non saranno oggetto di una oculata e cauta rivisitazione.

I lavori congressuali

La seconda e la terza giornata sono state dedicate ai lavori congressuali veri i propri. Dopo aver apportato modifiche allo Statuto al fine di favorire ulteriormente la partecipazione associativa e migliorare l’organizzazione degli organi direttivi, il Congresso ha ascoltato e approvato la relazione del Presidente Pietro Barbieri.

Centrale l’appello alla futura Giunta che “dovrà assumere questa connotazione: una squadra plurale di vertici associativi in grado di assumere su di loro la responsabilità della dimensione politica e organizzativa del movimento che in Italia si è posto come avanguardia nella promozione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.”

Una voce unitaria risultante dalla partecipazione altrimenti vi è il rischio di “un ritorno alle categorizzazioni, alle divisioni per disabilità o, peggio, per patologia, produrrebbe l’involuzione antecedente la stessa nascita della Federazione in cui il nostro mondo sarebbe considerato come frammentato, fragile, fondato su personalismi ed incapace a proporsi come soggetto politico credibile.”

Il Congresso, oltre ad approvare la relazione del Presidente uscente, ha unanimemente tributato un commosso saluto a Pietro Barbieri che lascia la guida della Federazione dopo 18 anni nel corso dei quali ne ha segnato profondamente la storia, l’attività e la indiscutibile crescita.

Le mozioni congressuali

Il Congresso si è poi dedicato alla discussione e all’approvazione della mozione generale e delle mozioni particolari. Tutte segnano l’attività e le iniziative della Federazione già nell’immediato.

Molto dettaglia e particolareggiata la mozione generale che individua i punti salienti e prioritari declinando obiettivi e azioni sulle politiche sociali, sulle politiche per la disabilità, sulla salute, sulla vita indipendente, sul lavoro di cura, sul lavoro, sull’inclusione scolastica.

Su quest’ultimo aspetto è stata approvata una ulteriore mozione particolare sulla qualità dell’inclusione scolastica e l’istruzione domiciliare, oltre che sulle tasse scolastiche.

Garanzia dei diritti umani e della vita indipendente sono l’oggetto di una mozione di denuncia presentata da ENIL e approvata dal Congresso.

La promozione della conoscenza dei fondi strutturali europei e delle politiche dell’Unione e internazionali sulla disabilità saranno al centro di uno specifico seminario, approvato in una mozione presentata da DPI.

Un ulteriore mozione particolare è stata riservata alla futura formazione dei quadri dirigenti della FISH: obiettivo favorire la partecipazione qualificata dei under35.

Unanimità per l’ultima mozione, presentata da Roberto Speziale (Presidente ANFFAS).

In Italia sussistono ancora oggi realtà segreganti per le persone con disabilità, in particolare di origine intellettiva, che sono costrette a vivere presso istituzioni totali che per loro natura non consentono alcuna reale inclusione. Ciò contro l’articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

La mozione impegna la FISH a elaborare, avanzare e sostenere proposte di modifica normativa nella direzione di rimuove ogni situazione segregante di istituzionalizzazione delle persone con disabilità a favore della domiciliarità o di piccole comunità, della permanenza e inclusione nella propria comunità di origine. Ed inoltre a promuovere linee di finanziamento consolidato mirate alla deistituzionalizzazione delle persone con disabilità.

Il rinnovo della Giunta nazionale

Il Congresso ha infine rinnovato la Giunta nazionale. Essa passa a 15 componenti con la decisione di riservare all’interno dell’organo tre rappresentanti espressione delle Federazioni regionali, sempre nell’ottica della massima partecipazione. Gli altri 12 componenti rimangono espressione associativa.

Su 110 delegati ammessi al voto, sono risultati eletti:

Per le associazioni: Vincenzo Falabella (FAIP, 98 voti), Mario Battaglia (AISM, 61), Silvia Cutrera (DPI Italia, 60), Roberto Speziale (ANFFAS, 55), Marcello Tomasetti (UILDM, 53), Marco Espa (ABC, 52), Vincenzo Soverino (AISLA, 42), Antonio Cotura (FIADDA, 39), Marzia Tanini (UNITALSI, 38), Germano Tosi (ENIL Italia, 36), Mario Chimenti (FANTASIA, 26), Francesco Diomede (AISTOM, 25)

Per le Federazioni Regionali: Donata Vivanti (Toscana, 92 voti) Daniele Romano (Campania, 76) Giampiero Licinio (Friuli Venezia Giulia, 25)

Rinnovato anche il Collegio dei revisori dei Conti (Franco Giona, Francesco Marconetti, Andrea Napoli).

Nei prossimi giorni verrà definita la prima seduta della Giunta, nel corso della quale verrà eletto il Presidente, i vicepresidenti, segretario e tesoriere.

Un lunghissimo applauso ha salutato Salvatore Nocera che con passione, competenza di massimo livello è stato una personalità centrale nella storia e nelle azioni della FISH. Nocera rimane un punto di riferimento per la Federazione ma esce dalla Giunta. Rimane nel Comitato dei Garanti (con Trincheri e Coppedè), organo anch’esso rinnovato in occasione del Congresso.

Partecipata e particolarmente sentita la serata di venerdì 28 marzo dedicata al ricordo di Bruno Tescari e di Gianni Selleri, due compiante personalità che hanno molto contribuito alla nascita e al consolidamento della FISH, ma che sono state testimoni di un impegno civile e culturale anche al di là delle sigle e delle appartenenze.

Documenti correlati

Prolusione Presidente

Relazione del Presidente

Mozione Generale

Mozione sulla qualità dell’inclusione scolastica

Mozione sulle tasse scolastiche e persone con disabilità

Mozione su fondi strutturali e legislazione UE e internazionale

Mozione su giovani FISH

Mozione su vita indipendente

Mozione su istituzioni segreganti